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AMMINISTRATIVI – RIORGANIZZAZIONE AZZERATA. DIREZIONI GENERALI IN REGGENZA

 

Il D.P.C.M. proposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con il quale si dovevano rideterminare numericamente le dotazioni organiche del personale appartenente alla qualifica dirigenziale e non dirigenziale,  di 50 amministrazioni pubbliche, tra cui  9 Ministeri,  non ha concluso  il proprio iter di approvazione entro il 28.02.2013 e quindi non può più essere emanato.

Ciò significa che la cosiddetta spending revieuw  afferente gli atti del prossimo Governo,  dovrà essere concretizzata con un D.P.R.,   il quale necessita del  previsto parere delle competenti Commissioni parlamentari e quindi tempi più lunghi.

Nel frattempo, il personale che continua  a lasciare il nostro Ministero,  lo  impoverisce sempre più, non solo sotto l’aspetto numerico degli organici, ma soprattutto dal punto di vista professionale.

Considerata la necessità di “coprire” le direzioni prive di direttori generali, direzioni che stanno perdendo anche i vicari con delega di firma, il Ministro ha proposto alla Funzione Pubblica il conferimento di  incarichi di reggenza   nelle  seguenti regioni:

-      Ufficio Scolastico Regionale Piemonte: dott.ssa PUPAZZONI Giuliana, attuale Direttore Generale della Liguria;

-      Ufficio Scolastico Regionale Molise: dott. PELLECCHIA Ernesto, attuale D.G. Abruzzo;

-      Ufficio Scolastico Regionale Puglia: dr: Franco INGLESE, attuale D.G. Basilicata;

Il Ministro ha, inoltre,  previsto il cambio di incarico della dott.ssa MELINA Maria Letizia,  dall’USR dell’Umbria alla Direzione Generale Studi, Statistica e Sistemi Informativi.

I suddetti provvedimenti dovranno essere adottati sotto forma di DPCM e pertanto predisposti dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che il Ministro Patroni Griffi ha firmato l’11 marzo u.s.

Nei prossimi giorni e, comunque, entro il prossimo lunedì, saranno sottoscritti dai direttori generali interessati.

Come di può rilevare l’attribuzione delle reggenze,  tende a seguire   lo schema delle regioni che il DPCM  intendeva accorpare.

Con tale scenario la riorganizzazione del MIUR riparte da zero.

 Per quanto attiene l’attività istituzionale del MIUR, il Ministro Profumo, ha emanato in data 04.03.13, l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del MIUR per l’anno 2013.

   In estrema sintesi il predetto Atto,  individua le seguenti 10 priorità:

1-   Sostegno e potenziamento delle politiche di innovazione tecnologica.

2-   Sviluppo di strategie della crescita, rilancio e valorizzazione della ricerca.

3-   Promozione della qualità ed incremento di efficienza del sistema universitario.

4-   Promozione del diritto allo studio universitario.

5-   Sviluppo delle azioni di valutazione delle performance del sistema scolastico con particolare riferimento agli apprendimenti e alle competenze degli alunni. Da notare, nell’ambito di questa Priorità, la lettera c) Adeguare la durata dei percorsi di istruzione agli standard europei, ove si afferma che:”Occorre superare la maggior durata del corso di studi in Italia …”, è singolare come noi ci adeguiamo sempre laddove si può tagliare, mentre  non ci adeguiamo su i livelli degli stipendi europei e del loro reale potere di acquisto …

6-   Sviluppo delle azioni di orientamento scolastico e professionale, di educazione alla cittadinanza e alla legalità, di contrasto alla dispersione scolastica.

7-   Monitoraggio e completamento dell’attuazione della riforma del primo e secondo ciclo di istruzione, nonché dei percorsi post-secondario con particolare riferimento agli ITS.

8-   Ammodernamento dell’intero sistema scolastico.

9-   Implementazione e sviluppo di modelli ed interventi di edilizia scolastica e messa in sicurezza delle scuole.

10-Riorganizzazione e ammodernamento del Ministero. Politiche per l’efficienza gestionale.

Tale Atto   reca due aspetti di immediato interesse per l’Amministrazione centrale e periferica.

Alla Priorità  8, lettera a), testualmente recita: “Semplificare la complessità organizzativa del sistema istruzione e dare valore ad un’autonomia scolastica responsabile. Le principali linee di intervento riguardano il rilancio e lo sviluppo dell’autonomia delle scuole attraverso modelli organizzativi innovativi e di governo che il Ministero intende sostenere nell’ambito di un percorso condiviso con le Regioni per l’attuazione del Titolo V della Costituzione”.

Alla Priorità 10, lettera a), si legge: Razionalizzare l’organizzazione amministrativa dell’amministrazione centrale. E ritornano i motivi dominanti della spending review: “…riduzione degli assetti organizzativi …”,  “…una nuova configurazione della rete periferica del MIUR … nell’ottica di una migliore allocazione di funzioni amministrative tra Stato e Regione …”.

Per quanto attiene poi alla più volte menzionata “Innovazione digitale”, se è auspicabile che questa si attui sempre più e soprattutto sempre meglio, in via generale si nota, per ciò che attiene l’Amministrazione, che non appaiono ancora pienamente utilizzati i 75 funzionari informatici assunti nel 2010 con specifico concorso.

Tutto quanto sopra, ancora una volta, in modo sibillino e non scevro da ambiguità, pone nuovamente in discussione la storia infinita della nostra organizzazione amministrativa.

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